-Ignis*Idro-
Bracciante
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- 32
Salve,
Vorrei narrarvi delle esemplari gesta, vorrei esplicare di un confronto notevole, che vedrebbe un innocente Player HoH, il sottoscritto, dinanzi alla furia funesta dei propri avversari, etichettati all'interno della Tribù Karma: FOCOSO, -Game Over-, Uriel, Sir RiccardoIII e Mad Jack.
Ma prima d'esordire nell'adeguata esposizione, prima ancora d'addentrarci nel reale "Massacro in Attacco", in quanto maggior perdite offensive, è giusto che capiate anche il motivo per cui sono stato capace di suscitare questo richiamo avverso, nemmeno come una leggiadra fanciulla palesata ai loro occhi.
Lasciatevi che vi accarezzi con una melodia, prima della Lettura: Sottofondo Musicale.
>>> Capitolo 1 - Prologo.
Ero lì, al di sotto di quel firmamento oramai scuro ed il sapore del mattino stava già avanzando gradualmente: dovevo velocizzare il tutto, ma non potevo muovermi, esente di cautela. Attento ad ogni minimo particolare, lasciando che l'iride scuro accarezzasse quel principale obbiettivo.
Gli ambasciatori m'avevano già informato delle recenti lotte che il popolo nemico fu costretto ad affrontare: ciò significava che erano ancora impegnati a lenire le ferite, a stringere i denti per raggiungere la sopravvivenza. E lì che si pose occhio proprio: il respiro che doveva essere rimosso prima ancora che l'altro potesse ripristinarlo, egregiamente.
Un paio di respiri, profondi, mentre l'adrenalina scorreva impetuosa nel proprio organismo: esaltato, già, ma con una determinazione che dentro ruggiva e graffiava la gabbia in cui era rinchiusa la propria forza di volontà. Si cercava il Potere, si cercava la Vittoria. E poi? Non vi fu ulteriore tempo per indugiare, in quanto le primordiali luci dell'alba erano oramai prossime a solcare il terreno. Un terreno che da verde smeraldo si sporcò di rosso rubino, il colore del sangue nemico, il quale non si sarebbe mai atteso un attacco così diretto e frontale. Un affronto, una presa di posizione ben netta. Una conquista, semplice e comune, probabilmente innocua; dove era la particolarità? Si era nel campo nemico, oltre il mare che separa i continenti, distante ettari ed ettari ancora dal territorio natio. E lì? Una semplice colonia, predisposta a rubare le risorse nemiche, inoffensiva.
>>> Capitolo 2 - Richiamo Alle Armi.
Un sorriso, naturale, si formò sulle mie labbra, quando la realtà fu metabolizzata: ce l'avevo realmente fatta? Ma non potevo ancora preoccuparmi di addobbare il nuovo castello e migliorare il Villaggio nelle sue rifiniture. I polmoni che si caricarono d'ossigeno ed il richiamo alle armi fu concesso. Dopotutto era zona nemica e l'offensiva si sarebbe attesa a momenti. Una serie di uomini che agguantarono lance e spade, mobilitandosi con estrema cura, mentre fu consegnata la bandiera da far posizionare affinché il vento potesse accarezzarla, leggermente. La stanchezza però colpì prima che potesse essere trascurata: le voci circolarono velocemente e si seppe che un infiltrato nemico avesse spiato il Villaggio. E lì? Cosa avrei dovuto eseguire, in quel frangente? Semplice affidarsi ad un Fato, casuale e bendato? Assolutamente No.
Lì nacque prontezza di spirito, lì nacque la coscienza del putiferio che si sarebbe scatenato: l'aria che assumeva maggior tensione, mentre il nervosismo rendeva il tutto più complesso. Eppure non mi sarei arreso, non avrei piegato il capo dinanzi al nemico, preferendo combattere con tutte le risorse possibili. Ero cosciente dopotutto che non sarei stato solo, mai. Vi era Lei. La Mia Tribù. E tutti credevano nelle mie potenzialità, nelle mie abilità e questa volta era giunto momento di dimostrarle, fino all'ultima goccia di linfa vitale. Dunque radunai le Truppe lì, pronto ad incassare presto i primi Attacchi avversari, i quali ritardarono a sufficienza, secondo l'umile giudizio proprio. Difatti non giunsero prima del mezzo dì, lasciandomi dunque miglior organizzazione per gestire il destino a cui stavo per affacciarmi.
>>> Capitolo 3 - Epilogo?
Non tutte le energie erano oramai ritornate e, molto distanti, esordivano nel muoversi i primi Supporti provenienti dalla dolce dimora. Una lunga fila di uomini, mentre marciavano al massimo della loro velocità per salvaguardare quanto sottratto. Eppure il cannocchiale mi diede modo di visionare altro: Nemici! Eccoli, all'orizzonte, mentre avanzavano lasciando che i propri eserciti si potessero mescolare con maestria. Quello non sarebbe stato un semplice attacco da respingere, ma un assedio reale. Le mura erano elevate ed oramai la prima cerchia di Supporti, quelli rapidi, giunsero al richiamo del dovere, al mio Verbo indiscusso. Un sussurro, quello fu sufficiente per incoraggiare gli animi di quei combattenti. Non erano soli ed io non mi nascosi dietro loro: In prima linea, pronto a combattere, ancora una volta, ancora un giorno, in quella mischia. Vivi o Lascia Vivere.
E cosa potrei aggiungere, dopo quel dì? Non fu semplice Resistenza, ma proprio una dimostrazione del proprio Potere. Molti Attacchi e molti Sconfitti. Tanti corpi nemici che sono caduti dinanzi alla mia furia, tante donne che sono divenute vedove a causa di quello scontro. Uno scontro intenso, talmente tanto che sembrò breve, non più di qualche manciata di secondi. Eppure tutti fecero la stessa fine, nessuno ritornò indietro per informare loro quanto fossi potente. Quella era una Vittoria, quello era il Potere. Stanco, sicuramente, ma la soddisfazione fu giusto appagamento, così come il divertimento che ne fuoriuscì. Mi voltai ed il mio esercito, seppur decimato, era ancora lì, pronto a sostenermi. In quel momento compresi che quanto compiuto fosse stato un semplice Passo. Un Passo breve per una Lotta. Un Passo lungo per una Vittoria. Noi marceremo, Noi avanzeremo, fino alla Fine dei Nostri Giorni. Ed anche se cadessimo, saremo orgogliosi del Nostro Passato e del Nostro Presente, sapendo che sarà ricordato, per Sempre, nel Futuro.
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Aggiungo un semplice, ma efficace, Ringraziamento a Lei, alla Mia Tribù HOH, alla Tribù HOK e, non meno importante, alla Tribù AIE.
Seppur possa essere potente una Pedina di una Grande Scacchiera, la differenza si ritroverà nel vostro Animo ed in quello dei Nostri e Vostri Compagni.
Onore e Gloria.
Distinti Saluti.
DracoPhoenix
☣ La Leggenda ☣
Vorrei narrarvi delle esemplari gesta, vorrei esplicare di un confronto notevole, che vedrebbe un innocente Player HoH, il sottoscritto, dinanzi alla furia funesta dei propri avversari, etichettati all'interno della Tribù Karma: FOCOSO, -Game Over-, Uriel, Sir RiccardoIII e Mad Jack.
Ma prima d'esordire nell'adeguata esposizione, prima ancora d'addentrarci nel reale "Massacro in Attacco", in quanto maggior perdite offensive, è giusto che capiate anche il motivo per cui sono stato capace di suscitare questo richiamo avverso, nemmeno come una leggiadra fanciulla palesata ai loro occhi.
Lasciatevi che vi accarezzi con una melodia, prima della Lettura: Sottofondo Musicale.
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>>> Capitolo 1 - Prologo.
Ero lì, al di sotto di quel firmamento oramai scuro ed il sapore del mattino stava già avanzando gradualmente: dovevo velocizzare il tutto, ma non potevo muovermi, esente di cautela. Attento ad ogni minimo particolare, lasciando che l'iride scuro accarezzasse quel principale obbiettivo.
Gli ambasciatori m'avevano già informato delle recenti lotte che il popolo nemico fu costretto ad affrontare: ciò significava che erano ancora impegnati a lenire le ferite, a stringere i denti per raggiungere la sopravvivenza. E lì che si pose occhio proprio: il respiro che doveva essere rimosso prima ancora che l'altro potesse ripristinarlo, egregiamente.
Un paio di respiri, profondi, mentre l'adrenalina scorreva impetuosa nel proprio organismo: esaltato, già, ma con una determinazione che dentro ruggiva e graffiava la gabbia in cui era rinchiusa la propria forza di volontà. Si cercava il Potere, si cercava la Vittoria. E poi? Non vi fu ulteriore tempo per indugiare, in quanto le primordiali luci dell'alba erano oramai prossime a solcare il terreno. Un terreno che da verde smeraldo si sporcò di rosso rubino, il colore del sangue nemico, il quale non si sarebbe mai atteso un attacco così diretto e frontale. Un affronto, una presa di posizione ben netta. Una conquista, semplice e comune, probabilmente innocua; dove era la particolarità? Si era nel campo nemico, oltre il mare che separa i continenti, distante ettari ed ettari ancora dal territorio natio. E lì? Una semplice colonia, predisposta a rubare le risorse nemiche, inoffensiva.
Certo, inoffensiva fino a quel dì, lasciando che il Sole baciasse l'aurea corona, quella del nuovo Conquistatore.
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>>> Capitolo 2 - Richiamo Alle Armi.
Un sorriso, naturale, si formò sulle mie labbra, quando la realtà fu metabolizzata: ce l'avevo realmente fatta? Ma non potevo ancora preoccuparmi di addobbare il nuovo castello e migliorare il Villaggio nelle sue rifiniture. I polmoni che si caricarono d'ossigeno ed il richiamo alle armi fu concesso. Dopotutto era zona nemica e l'offensiva si sarebbe attesa a momenti. Una serie di uomini che agguantarono lance e spade, mobilitandosi con estrema cura, mentre fu consegnata la bandiera da far posizionare affinché il vento potesse accarezzarla, leggermente. La stanchezza però colpì prima che potesse essere trascurata: le voci circolarono velocemente e si seppe che un infiltrato nemico avesse spiato il Villaggio. E lì? Cosa avrei dovuto eseguire, in quel frangente? Semplice affidarsi ad un Fato, casuale e bendato? Assolutamente No.
Lì nacque prontezza di spirito, lì nacque la coscienza del putiferio che si sarebbe scatenato: l'aria che assumeva maggior tensione, mentre il nervosismo rendeva il tutto più complesso. Eppure non mi sarei arreso, non avrei piegato il capo dinanzi al nemico, preferendo combattere con tutte le risorse possibili. Ero cosciente dopotutto che non sarei stato solo, mai. Vi era Lei. La Mia Tribù. E tutti credevano nelle mie potenzialità, nelle mie abilità e questa volta era giunto momento di dimostrarle, fino all'ultima goccia di linfa vitale. Dunque radunai le Truppe lì, pronto ad incassare presto i primi Attacchi avversari, i quali ritardarono a sufficienza, secondo l'umile giudizio proprio. Difatti non giunsero prima del mezzo dì, lasciandomi dunque miglior organizzazione per gestire il destino a cui stavo per affacciarmi.
Un Destino che sembrava amaro, molto amaro: ma ero pronto, con il passo fermo. Non sarei caduto, lo promisi.
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>>> Capitolo 3 - Epilogo?
Non tutte le energie erano oramai ritornate e, molto distanti, esordivano nel muoversi i primi Supporti provenienti dalla dolce dimora. Una lunga fila di uomini, mentre marciavano al massimo della loro velocità per salvaguardare quanto sottratto. Eppure il cannocchiale mi diede modo di visionare altro: Nemici! Eccoli, all'orizzonte, mentre avanzavano lasciando che i propri eserciti si potessero mescolare con maestria. Quello non sarebbe stato un semplice attacco da respingere, ma un assedio reale. Le mura erano elevate ed oramai la prima cerchia di Supporti, quelli rapidi, giunsero al richiamo del dovere, al mio Verbo indiscusso. Un sussurro, quello fu sufficiente per incoraggiare gli animi di quei combattenti. Non erano soli ed io non mi nascosi dietro loro: In prima linea, pronto a combattere, ancora una volta, ancora un giorno, in quella mischia. Vivi o Lascia Vivere.
E cosa potrei aggiungere, dopo quel dì? Non fu semplice Resistenza, ma proprio una dimostrazione del proprio Potere. Molti Attacchi e molti Sconfitti. Tanti corpi nemici che sono caduti dinanzi alla mia furia, tante donne che sono divenute vedove a causa di quello scontro. Uno scontro intenso, talmente tanto che sembrò breve, non più di qualche manciata di secondi. Eppure tutti fecero la stessa fine, nessuno ritornò indietro per informare loro quanto fossi potente. Quella era una Vittoria, quello era il Potere. Stanco, sicuramente, ma la soddisfazione fu giusto appagamento, così come il divertimento che ne fuoriuscì. Mi voltai ed il mio esercito, seppur decimato, era ancora lì, pronto a sostenermi. In quel momento compresi che quanto compiuto fosse stato un semplice Passo. Un Passo breve per una Lotta. Un Passo lungo per una Vittoria. Noi marceremo, Noi avanzeremo, fino alla Fine dei Nostri Giorni. Ed anche se cadessimo, saremo orgogliosi del Nostro Passato e del Nostro Presente, sapendo che sarà ricordato, per Sempre, nel Futuro.
Nei Secoli Dei Secoli, Amen.
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Ed ora, dopo questa esposizione narrativa, in cui ho speme d'avervi lasciato qualche emozione, vi farò crogiolare, positivamente o negativamente, nella Galleria dei Report che allegherò a questo messaggio. Non ho mancato di presentarvi un'Immagine esclusiva alla fine della Sequenza di Report. Godetevela pure.
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Aggiungo un semplice, ma efficace, Ringraziamento a Lei, alla Mia Tribù HOH, alla Tribù HOK e, non meno importante, alla Tribù AIE.
Seppur possa essere potente una Pedina di una Grande Scacchiera, la differenza si ritroverà nel vostro Animo ed in quello dei Nostri e Vostri Compagni.
Onore e Gloria.
Distinti Saluti.
DracoPhoenix
☣ La Leggenda ☣