Allora, magari la discussione è un pochino degenerata su argomenti (nerd/non-nerd, diurni/notturni) chesono, di certo, collegati ma non fondamentali. Quando nel vecchio gioco tolsero le limitazioni al numero massimo di attacchi da poter fare in un giorno (se non ricordo male, erano 5), molti esultarono in quantorese le tattiche offensive più semplici...ma non dimentichiamo che menomò il lato tattico e strategico del gioco rendendo molti aspetti delle collaborazioni e delle alleanze tra nazioni obsoleti ed inutili; il gioco era diventato Grande-mangia-Piccolo con poche varianti; se ben ci si ricorda, divenne anche inutile che le nazioni si dichiarassero guerra sul forum ufficiale e tutto il lato diplomatico delle guerre. Tuto ciò rese davvero il gioco un fatot di truppe ed attacchi. Punto. Ho citato questa cosa semplicemente per dire che quando un elemento "costringe" i giocatori a pensare, ad utilizzare la propria astuzia per ottenere un risultato, questo elemento non può che essere positivo per il Gico. La Protezione Notturna è uno di questi elementi che "rovina" la concezione di gioco fatta semplicemente di rapporti tra full offensive e difensive e di guerre fatte fino ad esaurimento semplice di scorte di uno dei contendenti. Con tale protezione, gli attaccanti ed i difensori non devono pensare solamente più al "come" ed al "quanto", ma anche al "quando" (e, collateralmente, rende anche più importante il "con chi" si attacca, il "chi" si difende ed anche il "chi" lo aiuta) come all'epoca del numero degli attacchi limitati al giorno. Innovazioni del genere possono rendere il gioco davvero più strategico il gioco ed, insieme ad altre, magari si potrebbe giungere al fatto che il gioco possa avere una alternanza di fasi combattute, con fasi più "politiche" e fasi di "ridispiegamento" di forze ed alleanze. Non è il caso di gridare allo scandalo o di prendersela troppo. Sono le regole di questo mondo; altri mondi avranno altre regole, probabilmente. Una cosa è certa: nell'altro mondo ci si iniziava un pochino ad annoiare per mancanza di novità; qui qualcuna vi doveva essere.