DeletedUser
Ospite
Ma tu la sai la risposta?
be mi fai compagnia ankioHo 5 in matematica^^
Assolutamente no xD
son 2 numeri diversi, il punto è che elevando un numero, negativo o positivo che sia,ad una potenza pari si otterrà sempre un numero pari. È come se quando devo elevare un numero a potenza pari elevassi il suo valore assoluto, perché conta quello, non il segno.
2^2 = 4
-2^2 = 4
|2|^2 = 4
Questo avviene con tutti gli altri numeri pari, mentre non vale per le potenze dispari.
2^3 = 8
-2^3 = -8
|2|^3 = 8
La risposta è semplice.....
Infatti....
Fino a (2)(2) = (-2)(-2) il ragionamento era logicamente corretto....
Con il passaggio
2^2 = (-2)^2 -----> 2 = -2
effettuiamo delle operazioni che non sono logicamente corrette....
Infatti se
a^2=b^2 questo non vuol dire assolutamente che a=b
gli piace confermarsi il piu intelligente....Perché fai domande di cui conosci le risposte?:confused:
Ma questa è la spiegazione del perchè 2 = -2, non il contrario
Questa è una parte della risposta... ma non è completa ^^
Ma questa è la spiegazione del perchè 2 = -2, non il contrario
Abrason ha detto:2 = -2?
Bene, finalmente ci siamo arrivati
Riassumo quello che avete detto, cioè la risposta definitiva.
2, naturalmente, non è uguale a -2 (ci eravamo arrivati). La mia domanda era...
Allora, mettiamo per assurdo che 2 = -2. Come faccio a dimostrare se è vero o falso? Nello stesso modo in cui voglio verificare se 2 + 5 = 7, cioè con le proprietà. Nelle equazioni abbiamo 2 principi di equivalenza. Questi dicono:
- Aggiungendo o sottraendo una stessa quantità ad entrambi i membri, si ottiene un'equazione equivalente (con gli stessi risultati).
- Moltiplicando o dividendo per una stessa quantità entrambi i membri, si ottiene un'equazione equivalente.
Quindi, se applicassi un principio, potrei fare per esempio: 2 = -2; 2 - 2 = -2 -2; 0 = -4 --> falso. Ho dimostrato che 2 è diverso da -2.
Il problema è: non esiste un principio di equivalenza che dice che elevando al quadrato entrami i membri ottengo un'equazione equivalente. Anzi, l'equazione ottentua elevando al quadrato ha tutti i risultati di quella iniziale, ma ne ha altri in più. In effetti, se prendiamo la semplice equazione x + 5 = 7, sappiamo benissimo che x = 2. Ma se provate ad elevare al quadrato entrambi i membri e a risolvere l'equazione ottenuta (vi risparmio tutti i passaggi) abbiamo due soluzioni, ovvero x = 2 e x' = -12.
Questo cosa vuol dire? Che se ho -2 = 2, elevando al quadrato ottengo una equazione non equivalente. Cioè, se 4 = 4, non è vero che -2 = 2.
Il problema è: non esiste un principio di equivalenza che dice che elevando al quadrato entrami i membri ottengo un'equazione equivalente. Anzi, l'equazione ottentua elevando al quadrato ha tutti i risultati di quella iniziale, ma ne ha altri in più.
Certo, infatti ho detto "riassumo quello che avete detto" ^^
Bene, finalmente ci siamo arrivati
Riassumo quello che avete detto, cioè la risposta definitiva.
2, naturalmente, non è uguale a -2 (ci eravamo arrivati). La mia domanda era...
Allora, mettiamo per assurdo che 2 = -2. Come faccio a dimostrare se è vero o falso? Nello stesso modo in cui voglio verificare se 2 + 5 = 7, cioè con le proprietà. Nelle equazioni abbiamo 2 principi di equivalenza. Questi dicono:
- Aggiungendo o sottraendo una stessa quantità ad entrambi i membri, si ottiene un'equazione equivalente (con gli stessi risultati).
- Moltiplicando o dividendo per una stessa quantità entrambi i membri, si ottiene un'equazione equivalente.
Quindi, se applicassi un principio, potrei fare per esempio: 2 = -2; 2 - 2 = -2 -2; 0 = -4 --> falso. Ho dimostrato che 2 è diverso da -2.
Il problema è: non esiste un principio di equivalenza che dice che elevando al quadrato entrami i membri ottengo un'equazione equivalente. Anzi, l'equazione ottentua elevando al quadrato ha tutti i risultati di quella iniziale, ma ne ha altri in più. In effetti, se prendiamo la semplice equazione x + 5 = 7, sappiamo benissimo che x = 2. Ma se provate ad elevare al quadrato entrambi i membri e a risolvere l'equazione ottenuta (vi risparmio tutti i passaggi) abbiamo due soluzioni, ovvero x = 2 e x' = -12.
Questo cosa vuol dire? Che se ho -2 = 2, elevando al quadrato ottengo una equazione non equivalente. Cioè, se 4 = 4, non è vero che -2 = 2.
Mi pare che ci sia un errore nella tua motivazione, e una banalità nella domanda.
Parto dall'errore nella motivazione:
Quindi, se applicassi un principio, potrei fare per esempio: 2 = -2; 2 - 2 = -2 -2; 0 = -4 --> falso. Ho dimostrato che 2 è diverso da -2.
Come fai a dire che 0 = -4 confuta la veridicità di 2 = -2? Sono entrambi i risultati assiomaticamente falsi, ma se prendi per assioma uno potevi prendere per assioma anche l'altro. Insomma, ti si potrebbe dire che, come non sappiamo se due sia uguale a meno due, non sappiamo neanche se sia vero che 0 è diverso da 4. Non postulare una per dimostrare l'altra, visto che sono equivalenti.
Se poi, invece, partiamo dal presupposto che il segno "=" va a correlare solo due membri che - per definizione - sono "uguali", allora la tua domanda non necessitava neanche di risposta. Come dire, non mi interessa confutare il metodo quando siamo sul piano degli assiomi.
In secondo luogo:
dal poco che ricordo della matematica studiata a scuola, mi sembra che bastava dire che le equazioni di secondo grado non si risolvono come hai fatto, volutamente, in premessa. Insomma, errore grossolano da insufficienza in un compito di matematica. Che poi è quello che hai dimostrato, spiegando che infatti si risolveva diversamente. Ma era banale.
Posso ridurre x - 3 = y - 3 a x=y; non posso fare lo stesso per x*x=y*y.