DeletedUser
Ospite
Il cane e l'essenza
Cane mio, cane mio bello, vieni qui, avvicinati e vieni a sentire questo eccellente profumo comprato dal miglior profumiere della città.» E il cane, dimenando la coda, cosa che in queste umili creature corrisponde, credo, al nostro ridere o sorridere,
si avvicina e posa con curiosità il suo naso umido sulla fiala aperta; ma poi, indietreggiando improvvisamente con
disgusto, si mette ad abbaiarmi contro, come se mi volesse rimproverare.
« - Ah, miserabile cane!, se ti avessi offerto un pacchetto di escrementi, lo avresti annusato come una
squisitezza, e forse lo avresti divorato. Anche tu, indegno compagno della mia triste vita, somigli al pubblico: a cui non
si devono mai offrire delicati profumi che lo esasperano, ma solo lordure accuratamente scelte.»
Lo specchio
Un uomo spaventoso entra e si guarda allo specchio.
«Perché vi guardate allo specchio, se vedervi vi dà solo dispiacere?».
L'uomo spaventoso mi risponde: «Signore, secondo gli immortali princìpi dell'89, tutti gli uomini sono uguali
nei loro diritti; e dunque io posseggo il diritto di guardarmi; se con piacere o dispiacere, questo riguarda solo la mia
coscienza».
In nome del buon senso, io avevo senza dubbio ragione. Ma dal punto di vista della legge, lui non aveva torto.
Da Baudelaire, piccoli poemetti in prosa.
Cane mio, cane mio bello, vieni qui, avvicinati e vieni a sentire questo eccellente profumo comprato dal miglior profumiere della città.» E il cane, dimenando la coda, cosa che in queste umili creature corrisponde, credo, al nostro ridere o sorridere,
si avvicina e posa con curiosità il suo naso umido sulla fiala aperta; ma poi, indietreggiando improvvisamente con
disgusto, si mette ad abbaiarmi contro, come se mi volesse rimproverare.
« - Ah, miserabile cane!, se ti avessi offerto un pacchetto di escrementi, lo avresti annusato come una
squisitezza, e forse lo avresti divorato. Anche tu, indegno compagno della mia triste vita, somigli al pubblico: a cui non
si devono mai offrire delicati profumi che lo esasperano, ma solo lordure accuratamente scelte.»
Lo specchio
Un uomo spaventoso entra e si guarda allo specchio.
«Perché vi guardate allo specchio, se vedervi vi dà solo dispiacere?».
L'uomo spaventoso mi risponde: «Signore, secondo gli immortali princìpi dell'89, tutti gli uomini sono uguali
nei loro diritti; e dunque io posseggo il diritto di guardarmi; se con piacere o dispiacere, questo riguarda solo la mia
coscienza».
In nome del buon senso, io avevo senza dubbio ragione. Ma dal punto di vista della legge, lui non aveva torto.
Da Baudelaire, piccoli poemetti in prosa.