Monica Vitti
Cavaliere
- Numero di reazioni
- 1.525
Noi cerchiamo dappertutto
L’assoluto, l’incondizionato e
Troviamo sempre e soltanto
Cose.
Novalis
Lo incontrai per errore. Mi ero ripromesso di non bere caffè fino a quando le cose non si sarebbero aggiustate. Ma come fai ad entrare in un posto del genere e chiedere un decaffeinato? Quanto meno ordini un camparino! L’orario, la mia condizione fisica e quella mentale purtroppo non lo permettevano. L’insegna, rigorosamente in neon soffiato non spolverata dall’86’, recitava “degustazione caffè” e subito sotto “mexico”. Poco dopo scoprii che mexico era la marca del caffè e che quel caffè, che non avrei dovuto assolutamente bere, era allo stesso tempo la cosa più buona e imbevibile che io avessi mai provato. La bacheca delle paste era puramente coreografica, e le paste erano ornamentali, veri e propri pezzi di artigianato. Sedie scomode e orribili, gazzetta dello sport e corriere di Bologna. Tutto procedeva secondo i piani.
Al mio ingresso oggi però si percepiva un’aria strana. Claudio esordisce con: “il solito? è l’ultimo caffè vecchio! Da domani chiudo baracca.” Ma porcazozza: il bar sprint è stato acquistato dal vicino “Scampo – la pescheria moderna”. Il bar sprint, aperto dal 1981, 6 giorni su 7 dalle 8 alle 20, chiude baracca una settimana dopo il nostro incontro. Il Bar sprint, uno degli ultimi fari rimasti accesi a Bologna, chiude i battenti in un uggioso giovedì di gennaio.
Bologna è una città che soffre, soffre e va salvata.
Bar sprint at salùt, eri bruttissimo e già mi manchi da morire.
L’assoluto, l’incondizionato e
Troviamo sempre e soltanto
Cose.
Novalis
Lo incontrai per errore. Mi ero ripromesso di non bere caffè fino a quando le cose non si sarebbero aggiustate. Ma come fai ad entrare in un posto del genere e chiedere un decaffeinato? Quanto meno ordini un camparino! L’orario, la mia condizione fisica e quella mentale purtroppo non lo permettevano. L’insegna, rigorosamente in neon soffiato non spolverata dall’86’, recitava “degustazione caffè” e subito sotto “mexico”. Poco dopo scoprii che mexico era la marca del caffè e che quel caffè, che non avrei dovuto assolutamente bere, era allo stesso tempo la cosa più buona e imbevibile che io avessi mai provato. La bacheca delle paste era puramente coreografica, e le paste erano ornamentali, veri e propri pezzi di artigianato. Sedie scomode e orribili, gazzetta dello sport e corriere di Bologna. Tutto procedeva secondo i piani.
Al mio ingresso oggi però si percepiva un’aria strana. Claudio esordisce con: “il solito? è l’ultimo caffè vecchio! Da domani chiudo baracca.” Ma porcazozza: il bar sprint è stato acquistato dal vicino “Scampo – la pescheria moderna”. Il bar sprint, aperto dal 1981, 6 giorni su 7 dalle 8 alle 20, chiude baracca una settimana dopo il nostro incontro. Il Bar sprint, uno degli ultimi fari rimasti accesi a Bologna, chiude i battenti in un uggioso giovedì di gennaio.
Bologna è una città che soffre, soffre e va salvata.
Bar sprint at salùt, eri bruttissimo e già mi manchi da morire.
Ultima modifica: