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Ioda

DeletedUser48051

Ospite
Guerra non fa nessuno grande: al mio esordio sull'indimenticabile tribal wars era questo il mio testo personale.
Correva il mese di agosto di molti anni fa, quadrante -/+.
Può sembrare strano presentarsi in un gioco di guerra con una frase che esclude la guerra come metro di grandezza, eppure Tribals è un gioco e il gioco è fatto di una sostanza che la guerra vera non conosce: la gioia.
Sopra il testo personale, appena attivato il premium (dopo alcuni mesi), sarebbe apparso l'avatar del mio personaggio, perché nessuno nutrisse dubbio alcuno su chi fosse questo Ioda, e perché chiunque visualizzasse la mia pagina fosse rapito, come lo sono ancora oggi, dal Maestro della Forza.
Il mio Ioda è Yoda di Starwars ma non esattamente lo stesso; è stato personalizzato con un'iniziale che gli desse un suo perché, una sua autonomia rispetto al piccolo grande saggio della saga cinematografica, che è e deve restare irripetuto e irripetibile.
Del resto, c’è un mondo fatto di sogni, di speranze, di utopie, di grandi idealità che si realizzano con chiarezza: Yoda appartiene a quel mondo.
Torniamo a noi. Che dire di ioda?
Un nickname molto attento a capire i segreti di questo mondo e aperto ai compagni di gioco, ma spesso anche ai nemici, con i quali sono nati spesso dialoghi molto suggestivi, e sempre connotati dal massimo rispetto. Al di là dei villaggi, al di là delle spade e dei nobili, c’è un esercito di persone in carne ed ossa che popola questo mondo; è questo l’esercito che conta.
Ci sono tanti, troppi volti nel passato e del passato che affiorano alla mia memoria, e tanti, troppi stemmi di tribù, tags, a volte difficili da ricordare. Vorrei ricordarli tutti, ma l’elenco non finirebbe se non per sfinimento.
Mi accade una cosa – la viviamo tutti con questo gioco – e non posso fare a meno di sorridere: lego ad ogni giocatore che “incontro” un viso immaginario, un corpo, una voce, e magari anche qualche caratteristica, per lo più bizzarra (si mangia le unghie, porta occhiali variopinti, ha la scrivania piena di foglietti e fogliettini….).
Accade anche che il contatto con chi è dietro la tastiera avvenga per davvero, e allora le carte si mescolano, o si “scombinano”, ma in modo molto piacevole. Mi concedo così il lusso di menzionare alcuni incontri in real: quelli con ttgran e tbs anzitutto, ma anche con aresfree, ammiraglio nemo, patata, mamy (noruota) e con players meno blasonati (come saradia, pepe, notte calante, leomundo, sovek). Un cenno particolare a Cabron, e chiedo venia a chi non c’è.
Ho sempre pensato che il contatto con una persona a partire da tribals fosse stimolante. Penso a là piccolo principe, che si annoia quando gli chiedono che lavoro facciano i suoi amici, perché lui ne ha conosciuti i colori preferiti e i giochi preferiti. Avere idea di chi hai di fronte a partire da un gioco che ti appassiona è una gran bella cosa, un incontro ideale, a mio avviso.
Restano le cifre del virtuale, le variabili sfumate e per questo belle di una situazione che per lo più non evolverà nel tradizionale cliché dell’incontro presso amici o sul lavoro, caffè, passeggiata.
In questo senso, tribals è libertà di scegliere chi "frequentare" e chi "incontrare", una libertà che si vive giorno per giorno, attimo per attimo, tra i mille compromessi della vita lavorativa e/o di studio.
Un bilancio finale? Ho avuto qualche villaggio e qualche punticino; potrei essere definito un player discreto, ma i risultati conterebbero poco se non avessi una storia da raccontare. La gioia di questo gioco è tutta qui, ma le cose da dire sarebbero ancora tante.
Non ho mai finito un world e non so se mai ci arriverò… ma sono contento delle ore impegnate, o forse dovrei dire investite (e di qualche euro speso bene). Ne valeva la pena. Ne vale la pena.
 
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