RUSCHIO
Baronetto
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Il problema, come già sottolineato da qualcuno, non è tanto l'idea di questa regola, ma l'efficacia della stessa.
Infatti a livello informatico NON ESISTE un modo certo per tracciare un indirizzo ip e per determinarne la provenienza, ne tanto meno l'identità della persona che c'è dietro. Per fortuna o per sfortuna (a voi il punto di vista) questa cosa non è possibile ora e credo mai lo sarà, quindi questa regola farà un buco nell'acqua enorme e non produrrà gli effetti sperati, ne tanto meno delle giuste sanzioni, poichè è IMPOSSIBILE sapere chi c'è dietro ad un ip e dove esso si trovi con esattezza.
L'unico modo che potrà limitare l'uso di sharing sarà salvare tutti gli ip di connessione da parte di un account, e vedere se altri account utilizzeranno lo stesso indirizzo ip. Però è questo un metodo certo per determinare una sanzione in caso lo stesso indirizzo ip risulti endpoint di una connessione in due account differenti? No, poichè gli indirizzi ip possono essere proxati, dunque lo stesso indirizzo ip potrebbe essere usato da due persone differenti in tempi diversi. La probabilità che questo accada su un server piccolo come quello italiano è "bassa", dato che le combinazioni possibili sono più di 4 miliardi, ma questo non basta certamente a determinare sanzioni da parte dello staff.
Ergo, siete una società privata e potete definire voi le regole del gioco, ma questo non è un modo certo per sanzionare una pratica che di fatto non è possibile fermare in modo equo e corretto.
Infatti a livello informatico NON ESISTE un modo certo per tracciare un indirizzo ip e per determinarne la provenienza, ne tanto meno l'identità della persona che c'è dietro. Per fortuna o per sfortuna (a voi il punto di vista) questa cosa non è possibile ora e credo mai lo sarà, quindi questa regola farà un buco nell'acqua enorme e non produrrà gli effetti sperati, ne tanto meno delle giuste sanzioni, poichè è IMPOSSIBILE sapere chi c'è dietro ad un ip e dove esso si trovi con esattezza.
L'unico modo che potrà limitare l'uso di sharing sarà salvare tutti gli ip di connessione da parte di un account, e vedere se altri account utilizzeranno lo stesso indirizzo ip. Però è questo un metodo certo per determinare una sanzione in caso lo stesso indirizzo ip risulti endpoint di una connessione in due account differenti? No, poichè gli indirizzi ip possono essere proxati, dunque lo stesso indirizzo ip potrebbe essere usato da due persone differenti in tempi diversi. La probabilità che questo accada su un server piccolo come quello italiano è "bassa", dato che le combinazioni possibili sono più di 4 miliardi, ma questo non basta certamente a determinare sanzioni da parte dello staff.
Ergo, siete una società privata e potete definire voi le regole del gioco, ma questo non è un modo certo per sanzionare una pratica che di fatto non è possibile fermare in modo equo e corretto.
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